L'organizzazione di produttori "Agriverde"

L'azienda agricola Angrisani è parte dell'O.P. Agriverde
L'azienda agricola Angrisani è parte dell'O.P. Agriverde

L’O.P. Agriverde soc. coop. agricola, con sede nella provincia di Caserta, nasce nel 2001 e viene riconosciuta come Organizzazione di Produttori ortofrutticoli ai sensi del REG. CE 2200/96 nel 2007. Successivamente, la Regione Campania, con D.R.D. n. 91 del 16/05/2011, ha concesso l’adeguamento del riconoscimento per le categorie 07 (ortaggi) e 08 (frutta), ai sensi degli articoli 125 ter. e 203 bis, del Reg.to CE del Consiglio n. 1234 del 22 ottobre 2007.
L’O.P. Agriverde si propone come polo di aggregazione tra aziende agricole piccole e medie affinché, unite, possano raggiungere le dimensioni organizzative ed economiche necessarie per affacciarsi su segmenti di mercato altrimenti preclusi, mettendo a loro disposizione la propria struttura organizzativa e tecnica per affrontare “insieme” le sfide competitive che il moderno mercato impone all’ortofrutticoltura.

I principali obiettivi che si pone la O.P. AGRIVERDE sono: la promozione della cultura dell’aggregazione ed il sostegno ad interventi volti a migliorare la qualità delle produzioni, e – perché no - le condizioni di vita di coloro che concorrono a tale produzione.
Infatti, lì dove ci sono Op che operano in maniera efficace, il “valore aggiunto” rimane all'interno della filiera e ciò a tutto vantaggio sia del produttore che del consumatore. Non è un caso che la politica dell'Unione Europea nel settore dell'ortofrutta fa perno proprio sul sostegno alle Organizzazioni dei Produttori e, attraverso la riforma della Organizzazione comune del mercato (Ocm), ha inteso proprio rafforzare il loro ruolo.
Gli elementi strategici attivati dalla O.P. Agriverde per una migliore organizzazione della produzione, in termini di innovazione e di efficacia rispetto al mercato sono:

  • programmazione della produzione in relazione alle necessità di mercato;
  • concentrazione dell’offerta e immissione della produzione sul mercato;
  • ottimizzazione dei costi per affermare la competitività del sistema;
  • diffusione di pratiche colturali e tecniche di produzione a basso impatto ambientale;
  • promozione del miglioramento della qualità dei prodotti;
  • valorizzazione delle produzioni degli associati anche attraverso la loro trasformazione in una linea di conserve a marchio proprio;
  • attivazione di misure per garantire il reddito degli associati.